Inf. III 49-51
Quello che per Virgilio era un avvertimento nei confronti di Dante per non prestare attenzione ai primi dannati dell’Inferno, alle anime ignave,ovvero coloro che hanno vissuto senza compiere né il male né il bene, si trasforma in struggente ironia nella realtà dei giorni nostri.È “l’uomo della massa” a diventare l’ignavo, il neutrale, mentre il condannato di oggi e’ in realtà vittima dell’indifferenza del mondo. A guardare e passare non e’ più il saggio Virgilio, che nel non considerare i dannati compie l’azione di San Paolo di vagliare tutto e trattenere ciò che é buono, ma l’uomo moderno, che non è più neanche in grado di vagliare il proprio cuore.
Carlo Coroneo